Sabato 28 maggio nell’ambito del concerto “Armonie di sera” del Coro sotto la Torre sono intervenuto a nome del Comune di Manerbio, appena prima del brano dedicato ai caduti di Piazza Loggia. Questo il mio intervento:
L’identità della nostra comunità si definisce non solo per le tradizioni di cui siamo custodi e i valori che proviamo a vivere ogni giorno. Si definisce anche per le ferite che abbiamo sofferto e le cicatrici che ci hanno lasciato.
La strage di Piazza Loggia è una di queste cicatrici, che ci qualifica anche e soprattutto per come abbiamo saputo reagire come comunità nei giorni immeditatamente successivi all’attentato fascista tanto quanto in questi anni, mantenendo vivo il ricordo di ciò che è successo e trasformando questa ricorrenza non in un giorno di rancore, ma di richiesta di giustizia e verità.
È anche per questo che stamattina il Comune di Manerbio era presente in Piazza Loggia.
Dobbiamo essere consapevoli che non siamo chiamati ad adorare le ceneri di un evento passato, ma a custodire la fiamma della passione, della partecipazione, dell’amore per la democrazia e la libertà che il 28 maggio ha portato in piazza
- Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante di francese.
- Livia Bottardi in Milani, 32 anni, insegnante di lettere alle medie.
- Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante di fisica.
- Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante.
- Euplo Natali, 69 anni, pensionato, ex partigiano.
- Luigi Pinto, 25 anni, insegnante.
- Bartolomeo Talenti, 56 anni, operaio.
- Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio
Questi sono i nomi delle 8 vittime della Strage di Piazza Loggia. A loro il Coro sotto la Torre – che ringrazio – dedica Signore delle Cime.
